venerdì 11 marzo 2011

L'ARROGANZA DEL POTERE

Gli ultimi fatti di cronaca impongono una seria riflessione su cosa è stata la politica in questi anni di amministrazione Nardi. Non mi riferisco solamente o semplicemente alla misura cautelare nei confronti di un consigliere comunale. Una situazione peraltro più volte evidenziata dal Partito Democratico con interrogazioni, mozioni ed esposti. Mai con l'intento persecutorio verso la persona, ma di condanna del fatto in sé e cioè che un consigliere comunale si sia trovato a giocare il doppio ruolo di amministratore della res pubblica e di amministratore di aziende di sua proprietà “in affari” con il Comune. Non una, non due e non tre volte, come già esplicitato dal comunicato del gruppo consiliare, tra il balzello sulla “fogna tax” all'ennesima proroga della cava, alla piscina gli esempi non mancano. A questo si aggiunge la denuncia per abusivismo edilizio di una mega villa in costruzione senza le necessarie autorizzazioni e la reiterazione della violazione di sigilli conseguenti al sequestro. Purtroppo tutto ciò è la dimostrazione lampante, solo la punta dell’iceberg, a cui è arrivata l'arroganza del potere. Il fatto in sé è gravissimo e doveva essere valutato con meno superficialità dalla maggioranza la quale  invece ogni volta che se ne è presentata l’occasione ha fatto in modo che la discussione in Consiglio Comunale non avvenisse mai o perlomeno il più tardi possibile. Solo  per l'intervento del Prefetto, su sollecitazione del Partito democratico, ha permesso di affrontare il problema, ma la maggioranza ha liquidato la vicenda come un caso di persecuzione ad personam dei soliti “comunisti”. Purtroppo i casi di malgoverno, di illegittimità si sono ripetuti all'infinito, a prova di una politica a difesa degli interessi privati, più che del bene comune. C’è stato un modo di fare politica che non curante di leggi e regole comuni, si è preso beffa di tutto e tutti, arrivando a sentirsi onnipotente. Certamente l’eventuale rilevanza penale dei fatti sarà la magistratura ad appurarla, ma la cosa più grave è il messaggio che arriva al cittadino frastornato e talvolta incredulo, il danno che si compie al tessuto sociale già compromesso da dieci anni di disamministrazione, di politica clientelare e di chiusura totale al dialogo. Peraltro ciò che veramente deve preoccupare tutti coloro che hanno a cuore il bene della gente, sono gli effetti devastanti in termini di fiducia e approccio alla politica sulle giovani generazioni: una spada di Damocle che determina una spinta pericolosa al qualunquismo e all’antipolitica. Non trascurabile il fatto riportato dal questore di Latina D’Angelo, il muro d’omertà: “un silenzio che ostacola le indagini”. Ma come se non bastasse la devastazione prodotta da questo passato, il futuro che si sta preparando non promette niente di buono e anzi ci fa prevedere il pericolo del perpetuarsi di questa situazione. Infatti, alla mancanza di dialogo, di apertura, di trasparenza, di legalità, di attenzione al bene di tutti i cittadini, nello schieramento di centro destra tutti pendono dalla bocca del “signorotto locale”. Che in stile “padre padrone”, dopo il classico “eccellenza, bacio le mani”, riceve i suoi fedeli “vassalli” e dispensa consigli e ricette per Terracina. Ormai le decisioni che riguardano la nostra città vengono pensate un anno prima e prese altrove, a Roma, a Latina, a Fondi dovunque tranne che da noi terracinesi. E’ una offesa alla nostra dignità e responsabilità di cittadini, di tutti coloro che non vogliono diventare sudditi di nessuno. Insomma il protagonista indiscusso del caso Fondi, l’unico esempio di Comune non sciolto per mafia nonostante il parere favorevole del ministro degli interni: per ben due volte, infatti, c’è stato chi è riuscito a bloccare il consiglio dei Ministri, ora vuole avere in mano anche il futuro di Terracina. Ebbene, dalla parte del partito democratico, dalla mia parte non troverete né uomini di potere, né persone che fanno della politica un modo per accrescere i propri interessi, ma gente che paga il conto quando va al bar o che sceglie di impegnarsi in politica, per cercare di costruire una città in cui la qualità della vita  ha un livello decente per tutti. Sono uomini e donne che metteranno al centro del loro agire politico, il rispetto delle Istituzioni, della dignità delle persone, soprattutto di coloro che sono più in difficoltà, Faremo di tutto affinché il destino della città passi dalle mani dei terracinesi e non prenda la strada né di Fondi, né di Formia. Siamo certi che, e per questo ci impegniamo con tutte le nostre forze, che una città diversa la faranno i cittadini partecipando e scegliendo la qualità della proposta politica. Non altri che nulla sanno di Terracina, né hanno nulla da insegnarci e men che meno da imporci. I terracinesi hanno le energie morali, culturali e politiche per farlo.

Mimmo Zappone
Candidato a sindaco PD

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