domenica 1 maggio 2011

La città che vorrei: un rifiuto che fa la differenz(i)a(ta)

4° capitolo: il servizio di igiena urbana
Non c’è sostenibilità ambientale che non contempli il ciclo dei rifiuti: un tema caldo, quello della gestione dei rifiuti, da nord a sud, non certo un problema locale. Sono pieni i giornali, negli occhi ancora le strade di Napoli, la punta dell’iceberg, non un caso isolato. Un giro d’affari di milioni di euro quello che ruota intorno ai rifiuti, considerati il nuovo “oro nero”. Una risorsa che va spesa per inquinare meno. “Un capitolo imbarazzante per la nostra città quello scritto dalla Terracina Ambiente, in questi anni”, non usa mezzi termini il segretario del Pd Di Tommaso nel prendere in esame il capitolo del programma riguardante i rifiuti. Gli esempi non mancano: a cominciare da un capitolato che prevede tutto e di più ad un prezzo irrisorio; da una società mista, per 51 pubblica e 49 privata, inadempiente dal primo giorno, senza mezzi, né sicurezza; da stipendi mai pagati; da una tassa, la tarsu, che già prima del passaggio a Tia arrivava a coprire quasi per intero il costo del servizio; da emergenze rifiuti a ciclo continuo; da noli a caldo, a freddo da società vicine; da delibere annullate dal Tar al Consiglio di Stato per aumenti illegittimi; per finire ad una società in perdita d’esercizio costante, un socio abilitato solo, con scarsi risultati, alla raccolta dei rifiuti a cui è stata affidata anche l’accertamento e la riscossione della Tia, passaggio riuscito solo al terzo tentativo, da ultimo, il sequestro della società, l’inchiesta e gli avvisi della magistratura. “Inutile dire il già detto, pubblicato o scritto, le parole servono a poco: occorre agire. Il primo passo da compiere – racconta il segretario Di Tommaso – sarà valutare concretamente il superamento della Terracina Ambiente S.p.a. in virtù della legge che impone ai Comuni come il nostro la possibilità di avere una e una sola partecipata: e noi ne abbiamo già un’altra, la Farmacia comunale peraltro in attivo. Mettere in campo politiche dirette ad una raccolta differenziata finalizzata al riciclo, adottando un’insieme di politiche volte a disincentivare, penalizzare materiali e manufatti destinati a diventare rifiuti senza possibilità di riuso. In pratica l’adozione di un sistema di raccolta “porta a porta” spinto, invece della raccolta integrata; la diffusione del riutilizzo, del reimpiego ed del riciclaggio dei rifiuti, due passaggi fondamentali per inquinare meno, ma anche pagare di meno. E da ultimo, ma non per importanza, dirimere- termina Di Tommaso - la questione di Morelle: impianto deputato alla produzione a compost verde, una ricchezza per l’intera provincia. Ecco nella città che vorrei un rifiuto fa la differenz(i)ata”.
Alessandro Di Tommaso, Segretario del circolo
Mimmo Zappone, CAndidato Sindaco
Partito democratico - circolo di Terracina
Terracina, 30 aprile 2011

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