lunedì 9 maggio 2011

Sassoli: andate Porta a Porta si può fare, si deve vincere

A testa alta, e a ventre basso”, questo l'invito arrivato al Partito democratico, al candidato Sindaco, Mimmo Zappone, da David Sassoli, europarlamentare del Partito democratico, capo delegazione del Pd e membro delle commissioni DEVE (sviluppo) e AFET (Affari Esteri). Ad aspettare Sassoli, una maglia per programma, anzi sei. Sei motivi diversi per scegliere il partito democratico: “perché… - uno dei sei messaggi – voglio andare al teatro senza fare 100 km”. Un arrivo in città, quello di David Sassoli, senza clamore, non urlato: una scelta non casuale, perché non è la cifra, il modo di fare politica che ha scelto il Partito democratico, il candidato Sindaco Mimmo Zappone: un tema al giorno, la campagna elettorale del Pd, dal programma la proposta di cambiamento. Non nelle facce di carta, non dai set televisivi o dai flash, né tantomeno arriverà con le citazioni da manuale. È, questo, il momento della scelta, non della propaganda fine a se stessa: uno slogan getta fumo negli occhi. Così anche la scelta di un aperitivo, di un luogo aperto, di una piazza in particolare, piazza della Repubblica, non è stata casuale: “abbiamo pensato ad un momento colloquiale, conviviale – ha così motivato la scelta dell'aperitivo il segretario Di Tommaso – per stare insieme, per scambiare due chiacchiere. L'idea di un luogo chiuso ci piaceva poco, e questa soluzione ci sembrava la migliore: all’aperto, alle spalle… non c’è bisogno che ve lo dica, basta alzare lo sguardo e capirete il perché. Una scelta diversa rispetto al solito “rush finale” che da il via all'ultima settimana di campagna elettorale, la decisiva. E “anche se non abbiamo i mezzi, le risorse di altri, abbiamo però un'idea di città”. Che “insieme alla credibilità delle persone, alle competenze e alle professionalità espressi dalla lista del Partito democratico, possiamo affermare che cambieremo la città: sfido gli altri candidati a Sindaco a fare lo stesso – ha proseguito il candidato Sindaco Mimmo Zappone – scommettere, a dire qualsiasi cosa, non su due, ma su uno solo dei miei candidati: non se lo possono permettere “il cambiamento, il rinnovamento. Come non possono parlare di turismo, di patrimonio, dopo che non un intervento è stato realizzato e dopo aver perso per incapacità 21 dei 25 finanziamenti arrivati per la tutela, conservazione e restauro dei beni culturali: in spiccioli di 27 milioni di euro, ne hanno spesi solo 7. Di che parlano? Per loro parlano dieci indimenticabili. A parole, sicuramente sì, ma ci pensano i fatti a svelare i misfatti: “I responsabili del disastro sono ancora tutti al loro posto”. “Non è solo la vostra battaglia, ma è anche la nostra ha precisato Enrico Forte, segretario provinciale del Pd, presente all’aperitivo – e la mia, la presenza oggi di David, domani quella di Milana e di Silvia Costa, come di Livia Turco mercoledì ne è la prova”. Non certo parole di circostanza: “la battaglia non è carica di significato solo per la vostra città”, ha iniziato l’intervento Sassoli. “La scommessa di Mimmo, è la scommessa del partito, dell’Italia: un voto per la città, per il paese. Potete farcela, possiamo farcela: Terracina è una città che è stata amministrata male, come il paese. Dovete tener duro, avete davanti a voi l’ultima settimana quella decisiva: quella della scelta. E voi sera dopo sera, discorso dopo discorso, porta a porta, senza Bruno Vespa, non dovrete far altro che convincerli, non a votare per voi, per il Partito democratico, ma a votare perché la città merita di andare in Europa, per il suo patrimonio storico-artistico; per i suoi prodotti Dop e per i tanti giovani talenti presenti in città; la città merita di guardare avanti, non indietro, e - ha chiuso Sassoli - di scommettere sul futuro, di averlo un futuro”. Il finale al candidato Sindaco: Un’altra Terracina è possibile, un’altra Italia è possibile. Perché non possiamo passare alla storia come il paese del Bunga Bunga; così come non possiamo passare alla storia come la città che non “ha debiti”, ma “difficoltà di cassa”. Su una cosa sono d’accordo, non ricordo chi l’ha detto, anzi l’ha scritto: sono stati, pur nelle difficoltà dieci anni indimenticabili. Ecco, - ha chiuso Zappone - è arrivato il momento di voltare pagina, di reagire, di scegliere”.


Alessandro Di Tommaso, segretario del Partito democratico – circolo di Terracina
Mimmo Zappone, candidato Sindaco 
Terracina, 7 maggio 2011 

Nessun commento:

Posta un commento